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La posizione del WWF Lazio sulla gestione dei rifiuti

intervento di Giovanni Iudicone, responsabile del settore rifiuti del WWF Lazio

Il WWF-Lazio è parte attiva nella Rete Regionale Rifiuti del Lazio che si è costituita due anni fa e che oggi raccoglie quasi 40 organizzazioni.

A luglio 2004 un folto gruppo di associazioni sottoscrisse una piattaforma unitaria che, pur non avendo la validità di un atto notarile, rappresenta un accordo su questioni costituenti un minimo comun denominatore.

Oggi che si avvicina l’approvazione di linee guida di un nuovo piano dell’emergenza rifiuti nel Lazio, qualcuno sta tacitamente mettendo in discussione parte di quell’accordo.

Ovviamente, si tratta della chiusura del ciclo che per noi significa il trattamento meccanico biologico dopo una raccolta differenziata spinta, mentre altri non escludono l’incenerimento.

All’epoca della sottoscrizione della piattaforma noi rinunciammo, per un discorso unitario più forte di fronte all’interlocutore politico, alla richiesta di spegnere gli impianti di Colleferro e di San Vittore, accettando anzi che un eventuale residuo potesse essere bruciato in questi impianti e sostenendo la linea che per la nostra regione non fosse necessario costruirne altri.

Su questo si siglò la piattaforma che pur non parlando esplicitamente di opposizione all’incenerimento, al punto 7 affermava testualmente:
"Una politica rivolta alla prevenzione, alla raccolta differenziata e al trattamento dei rifiuti (allo scopo del recupero di materia) si pone, di fatto, in competizione con la scelta degli inceneritori. Infatti, tali impianti hanno bisogno di un continuo apporto di rifiuti da smaltire per garantire la continuità del loro funzionamento, e questo contrasta visibilmente con le politiche di riduzione a monte imposte dalla normativa."

Noi pensiamo di essere coerenti nell’insistere sulla linea dell’accordo e questa porteremo nei tavoli previsti dalla conferenza programmatica che il presidente/commissario, Piero Marrazzo, ha aperto il 22 settembre presentando le linee guida del nuovo piano dell’emergenza. E stiamo cercando di farlo come rete sostenendo, inoltre, l’opposizione che i residenti in quel cratere che è l’area di Malagrotta portano avanti contro la costruzione di un gassificatore da parte di Cerroni.

Con l’obiettivo di bloccarne i lavori è in corso anche una catena del digiuno (in gemellaggio con un’altra simile in Trentino) arrivata oggi al 100° giorno; cittadini non tutti residenti nell’area, rappresentanti di alcune associazioni (tra le quali la nostra), qualche raro politico stanno facendo una testimonianza di solidarietà che è soprattutto una presa di coscienza della situazione.

settembre 2006

 

 

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1999 WWF Gruppo Attivo Roma XI